LA CLASSE NON E' ACQUA

La classe non è acqua neppure in questi anni fluidi, dove i contenuti, a forza di adeguarsi ad una formazione sempre più "formale" e sempre meno di sostanza, si stanno riducendo all'osso, impoverendo sia i docendi che gli studenti.

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La formazione è solo un obbligo o può tornare ad essere una risorsa per l'individuo?

Lo studio è una disciplina finalizzata solo al "pezzo di carta"  o può essere lo strumento per acquisire consapevolezza, emancipazione e libertà?

La formazione a distanza ha dato il colpo di grazia a tutto ciò che determinava l'autentico processo di crescita, ossi il confornto, l'incontro e la condivisione di valori.  

In nome di una fittizzia comodità, si stimola l'individuo a concepire l'isolamento sociale come norma, la presenza degli altri come disturbo, la condivisione degli spazi come spreco di risorse.

Da un vaso senza terra non può che nascere  una pianta secca ed è ciò che stiamo coltivando: una nuova generazione di persone senza contenuto, sempre più passive, pronte ad assolvere l'unico ruolo che gli si richiede: quello di consumatori.

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Non è possibile combattere l'inarrestabile tendenza alla formazione a distanza, ma è sicuramente possibile curare i contenuti e le strategie di comunicazione per arricchirle e adattarle alle nuove richieste.

 La ricerca di metodi e strumenti nei processi di formazione deve evolversi proporzionalmente all'atrofizzazione delle relazioni e delle dinamiche di gruppo.

Nè i docenti nè gli studenti debbono perdere di vista lo scopo finale:  arricchirsi ed evolversi in  direzione della crescita individuale, contrastando la tendenza alla semplificazione che va a favore di chi non vuole persone consapevoli ma masse di consumatori che si fanno poche domande. 

Mai come in questo periodo storico la cultura è screditata, al punto da sembrare una pratica obsoleta che allontana da i veri obbiettivi, che sono fare soldi il prima possibile e con meno investimento possibile. 

Il messaggio che prevale  è  quello della formazione come accumolo di crediti, come dovere al quele sottostare per raggiungere obbiettivi frammentati e poco chiari. 

Ogni volta che attiviamo un processo di formazione dobbiamo necessariamente coinvolgere i docenti, il sistema nel quele si inserisce il percorso e  gli studenti, solo così possiamo essere sicuri che tutti siano concordi sul tipo di obbiettivo al quale punta il percorso di studi.

La motivazione è alla base di ogni decisione, di ogni gesto e di ogni trasformazione, se non sappiamo cosa vogliamo, non sapremmo nemmeno come ottenerlo.